Babesiosi canina da Babesia canis, autoctona o no?

La babesiosi del cane in Europa è causata principalmente dalle specie Babesia canis e Babesia  vogeli, e in minor misura da Babesia  gibsoni e Babesia microti-like, trasmesse da zecche specifiche.

Mappa Dermacentur Reticulatus Europa

Georeferenziazione di Dermacentur Reticulatus nella zona alpina / Rubel et al. (2015)

Per una review recente sulle babesiosi canine, compreso quadro clinico, diagnosi e terapia segnalo questo recentissimo lavoro dal taglio molto pratico: A review of canine babesiosis: the European perspective

La Babesiosi in Italia

Nel nostro Paese la babesiosi canina è causata principalmente da  Babesia vogeli,  trasmessa dalla zecca del cane, Rhipicephalus sanguineus, diffusa in tutta l’area del Mediterraneo. L’infezione da B. vogeli in genere non causa sintomatologia grave, e può decorrere anche in modo del tutto asintomatico, almeno nei cani adulti.

Invece il quadro clinico da Babesia canis è molto più grave, a volte fataleBabesia canis è molto diffusa nell’Europa  centro-orientale poiché trasmessa dalla zecca Dermacentor reticulatus, tipica di queste aree umide e fredde. In Italia questa zecca è stata segnalata sporadicamente in passato e una recentissima review escludeva la sua presenza al di  sotto dell’arco alpino.

Mancando il vettore specifico, le infezioni da Babesia canis in Italia sono state considerate per lo più di importazione, anche se molti colleghi hanno segnalato casi clinici apparentemente autoctoni.

E probabilmente avevano ragione: ricercatori italiani hanno da pochissimo e per la prima volta messo in evidenza popolazioni di Dermacentor reticulatus in parchi della Lombardia, in associazione a infezioni autoctone da Babesia canis

Diagnosi di Babesia canis

Diagnosi di Babesia canis (clicca per ingrandire)

Questa popolazione rappresenta il focolaio più meridionale di questa specie di zecca.

È presumibile che anche altre aree del nord Italia, simili per caratteristiche climatiche a quelle segnalate, siano state colonizzate da Dermacentor reticulatus che possono aver causato, o forse lo faranno in futuro, casi autoctoni di babesiosi da B. canis.

Andremo ad indagare.

Approfondimenti

Gioia Capelli

Gioia Capelli è Direttore Sanitario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) dal 14 ottobre 2020. Si è laureata in medicina veterinaria nel 1986 a Bologna e ha conseguito il dottorato di ricerca in parassitologia e malattie parassitarie nel 1989. Dal 1991 al 1994 è stata veterinario presso IZSVe, dove ha istituito il Laboratorio di parassitologia; nel 1994 è passata alla Facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Padova, prima come ricercatore e poi come professore associato fino al 2004. Nel 2004 è tornata all’IZSVe come dirigente veterinario, dove nel 2016 è stata nominata direttore del Centro di referenza nazionale/centro di collaborazione OIE per la ricerca scientifica sulle malattie infettive nell’interfaccia uomo/animale. I suoi interessi di ricerca riguardano l’epidemiologia delle malattie parassitarie e delle malattie trasmesse da vettori, in particolare quelle zoonotiche ed emergenti; l’ecologia dei vettori e la sorveglianza delle malattie trasmesse da zecche (Anaplasma, borreliosi di Lyme, TBE virus, Rickettsie), pulci (Rickettsia felis), culicidi (West Nile virus e altri Flaviviridae, filarie) e flebotomi (Leishmania). È autrice di oltre 180 articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali.