Le malattie trasmesse da artropodi vettori ematofagi, quali zecche, zanzare e pulci, sono state studiate a lungo nel cane e un po’ trascurate nel gatto, nonostante il suo stile di vita frequentemente all’aperto lo sottoponga al rischio di trasmissione. La presentazione subclinica di queste malattie nel gatto e/o la presenza di manifestazioni cliniche e di laboratorio aspecifiche hanno contribuito a sottovalutarle.
Uno studio epidemiologico recente ha indagato la presenza di Babesia, Hepatozoon, Ehrlichia, Anaplasma, Bartonella, micoplasmi emotropici (emoplasmi) e filarie con metodiche molecolari in 958 gatti provenienti dal Nord (n=556), Centro (n=173) e Sud Italia (n=229).
I campioni di sangue provenivano da varie cliniche e laboratori di analisi, senza essere corredati dallo stato di salute dei gatti o da altre informazioni relative all’utilizzo di antiparassitari. In sintesi una “fotografia” di quanto questi patogeni circolano nel sangue dei gatti e sono pertanto disponibili per i vettori ematofagi.
Dei patogeni ricercati solo Bartonella (2,4%) e gli emoplasmi (11,6%) erano circolanti nel sangue.
In particolare le specie identificate sono state Bartonella henselae (1,6%) e B. clarridgeiae (0,9%), “Candidatus Mycoplasma haemominutum” (9,9%), M. haemofelis (1,5%) e “Candidatus Mycoplasma turicensis” (0,2%). Una maggior prevalenza si rileva nei gatti maschi, mentre non ci sono differenze significative fra classi di età e provenienza degli animali.
Di questi batteri, l’unico riconosciuto patogeno per la specie felina è M. haemofelis, agente eziologico dell’anemia infettiva felina. Per quanto riguarda gli altri agenti, non sono segnalati casi di malattia nel gatto, sebbene Bartonella henselae abbia un importante ruolo zoonotico quale agente infettivo della malattia da graffio di gatto.