La leishmaniosi canina in provincia di Verona

La leishmaniosi canina in provincia di Verona

La leishmaniosi canina è una patologia a bassa endemicità ma stabile nella provincia di Verona. I risultati di un’indagine epidemiologica condotta dall’IZSVe nel periodo maggio-giugno 2012 hanno evidenziato una prevalenza di positività sierologica nella popolazione asintomatica di circa 1,5%.

La ricerca è stata organizzata da IZSVe, ULSS 20 e 22, Università di Padova (Dipartimento MAPS) e ordine dei Medici Veterinari di Verona con il contributo finanziario della Regione Veneto. Sono stati analizzati 1597 sieri di cane, prelevati da veterinari libero professionisti che con i loro clienti hanno aderito all’indagine epidemiologica.

La zona di maggior espansione di leishmaniosi canina è risultata essere l’area collinare a nord-ovest di Verona, verso il Lago di Garda.

I veterinari raccomandano ai proprietari di cani della zona l’importanza dello screening precoce per leishmaniosi canina per una tempestiva diagnosi e terapia (se necessaria), così come l’attuazione di una corretta prevenzione mediante repellenti e vaccini.

Leishmaniosi in Provincia di Verona

Percentuale di cani positivi a Lcan rispetto agli esaminati nei comuni interessati

Per approfondire l’argomento potete visualizzare e scaricare il report della ricerca in formato pdf cliccando nel bottone qui sotto.

Gioia Capelli

Gioia Capelli è Direttore Sanitario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) dal 14 ottobre 2020. Si è laureata in medicina veterinaria nel 1986 a Bologna e ha conseguito il dottorato di ricerca in parassitologia e malattie parassitarie nel 1989. Dal 1991 al 1994 è stata veterinario presso IZSVe, dove ha istituito il Laboratorio di parassitologia; nel 1994 è passata alla Facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Padova, prima come ricercatore e poi come professore associato fino al 2004. Nel 2004 è tornata all’IZSVe come dirigente veterinario, dove nel 2016 è stata nominata direttore del Centro di referenza nazionale/centro di collaborazione OIE per la ricerca scientifica sulle malattie infettive nell’interfaccia uomo/animale. I suoi interessi di ricerca riguardano l’epidemiologia delle malattie parassitarie e delle malattie trasmesse da vettori, in particolare quelle zoonotiche ed emergenti; l’ecologia dei vettori e la sorveglianza delle malattie trasmesse da zecche (Anaplasma, borreliosi di Lyme, TBE virus, Rickettsie), pulci (Rickettsia felis), culicidi (West Nile virus e altri Flaviviridae, filarie) e flebotomi (Leishmania). È autrice di oltre 180 articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali.