Un caso atipico e fatale di Strongyloides stercoralis nel cane

Un caso atipico e fatale di Strongyloides stercoralis nel cane

La dottoressa Laura Stancampiano, ricercatrice del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna, ci segnala questo interessante caso di strongilosi che volentieri pubblichiamo.

Si tratta della prima segnalazione italiana di un caso fatale in uno Yorkshire di 13 mesi di infestazione grave da Strongyloides stercoralis, parassita intestinale dell’uomo, del cane e del gatto.

Questo parassita ha un ciclo biologico molto particolare, che comprende due fasi: una parassita e una a vita libera:

  • nella fase parassita, gli adulti vivono a livello intestinale e le larve emesse con le feci, si sviluppano a larve infestanti nel terreno. È anche possibile l’autoinfestazione, da larve che riprendono il ciclo direttamente nella parete intestinale dello stesso soggetto. Le larve infestanti nel terreno infestano un altro ospite penetrando attivamente attraverso la cute e/o le mucose. Attraverso il circolo ematico raggiungono poi il cuore, i polmoni, risalgono l’albero respiratorio fino al faringe e vengono deglutite. Nell’intestino si sviluppano solo femmine partenogenetiche;
  • nella fase a vita libera, le larve emesse con le feci si sviluppano in maschi e femmine che possono dar luogo a varie generazioni di nematodi non parassiti. In condizioni particolari, non ancora del tutto chiarite, il ciclo parassita può riprendere con la trasformazione delle larve libere in larve con potere infestante.

Trovate la descrizione del caso clinico e altre informazioni qui: https://www.vetjournal.it/riviste/item/22027-laura-stancampiano,-federico-morandi,-federica-usai,-cinzia-benazzi,marco-pietra.html

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Gioia Capelli

Gioia Capelli è Direttore Sanitario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) dal 14 ottobre 2020. Si è laureata in medicina veterinaria nel 1986 a Bologna e ha conseguito il dottorato di ricerca in parassitologia e malattie parassitarie nel 1989. Dal 1991 al 1994 è stata veterinario presso IZSVe, dove ha istituito il Laboratorio di parassitologia; nel 1994 è passata alla Facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Padova, prima come ricercatore e poi come professore associato fino al 2004. Nel 2004 è tornata all’IZSVe come dirigente veterinario, dove nel 2016 è stata nominata direttore del Centro di referenza nazionale/centro di collaborazione OIE per la ricerca scientifica sulle malattie infettive nell’interfaccia uomo/animale. I suoi interessi di ricerca riguardano l’epidemiologia delle malattie parassitarie e delle malattie trasmesse da vettori, in particolare quelle zoonotiche ed emergenti; l’ecologia dei vettori e la sorveglianza delle malattie trasmesse da zecche (Anaplasma, borreliosi di Lyme, TBE virus, Rickettsie), pulci (Rickettsia felis), culicidi (West Nile virus e altri Flaviviridae, filarie) e flebotomi (Leishmania). È autrice di oltre 180 articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali.