Gatti e urine in luoghi “inappropriati”: 6 regole per affrontare il problema

Gatti e urine in luoghi "inappropriati": 6 regole per affrontare il problema

L’emissione di urine in luoghi “inappropriati” è uno dei problemi più comuni segnalati dai proprietari di gatti, nonché uno dei motivi più frequenti di rinuncia di proprietà. Chi ha provato l’esperienza, sa quanto può mettere alla prova la serenità nel rapporto con il gatto.

Le cause di questo comportamento possono essere molteplici, perché è uno dei modi più frequenti e (purtroppo) più generici che questa specie ha a disposizione per rispondere a una causa stressante.

Talvolta il motivo può essere intuibile, soprattutto quando il fenomeno è appena insorto, usando il buon senso e raccogliendo un’anamnesi soggettiva e ambientale completa. Altre volte sono necessari un’analisi approfondita e l’aiuto di un esperto in comportamento.

È importante intervenire subito e non trascurare il problema, perché con il tempo diventa sempre più difficile arrivare a risoluzione completa. Approfittiamo quindi del video qui sotto, realizzato da Cats Protection, per mettere in evidenza alcune regole d’oro per cominciare ad affrontare il problema, annotando le informazioni necessarie da riferire a un esperto.

1) Evitare le punizioni

Il video è decisamente esplicativo, mostrando una situazione tipica. Se il gatto sta marcando il territorio per rispondere a ciò che lui considera una minaccia, si trova in una situazione di difficoltà. Sgridandolo aumenteremo il suo livello di stress, rischiando di compromettere la sua fiducia in noi.

2) Distinguere tra marcatura e minzione in luogo indesiderato

La marcatura è un’emissione a spruzzo su una superficie verticale, come si vede nel video, che può essere emessa sia da maschi sia da femmine, sterilizzati o no.

La minzione in luogo indesiderato avviene sul pavimento o su altra superficie orizzontale, la quantità di urina è generalmente più abbondante e l’emissione è di solito inserita in una sequenza completa (preparazione del terreno e successiva copertura), anche se la superficie prescelta non consente di scavare.

Abbiamo utilizzato il termine “indesiderato” anziché “inappropriato” per porre l’accento sulla differenza tra il nostro punto di vista e quello del gatto: ciò che per noi è “inappropriato” può essere perfetto per il gatto. È meglio, quindi, utilizzare il termine “indesiderato”, per ricordarci che si tratta di un punto di vista umano.

3) Escludere cause organiche

Prima di orientarci verso un problema comportamentale, è importante escludere problemi di salute, quali cistiti, insufficienza renale, ecc., sottoponendo il gatto a una visita e a eventuali esami collaterali.

4) Annotare variazioni nella routine

Dalle più significative, quali novità nella composizione del nucleo familiare (umano e animale), ad altri fattori quali cambio di posizione della cassetta, cambio del tipo di lettiera ecc.. Talvolta possono sfuggire situazioni legate all’udito (es. lavori di ristrutturazione nel vicinato) o all’olfatto (es. contatto del proprietario con altri animali, passaggio di altri gatti all’interno del territorio).

5) Considerare l’ambiente

Esercitiamoci a osservare l’arredamento di un appartamento dal punto di vista di un gatto, soprattutto se questo non ha accesso all’esterno.

Lo spazio a disposizione è importante non solo da un punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo. Bisogna tenere conto dell’affollamento (numero di persone e/o altri animali), dell’accessibilità degli spazi verticali, della presenza di luoghi tranquilli per il relax, di risorse quali tiragraffi, lettiere, acqua, cibo, del loro posizionamento ecc.

6) Considerare l’individualità del soggetto e la sua storia

Questo è l’ultimo punto in elenco, perché necessita di un approccio esperto, ma è di fondamentale importanza. Quando il problema non è così evidente, o non è facile da risolvere, occorre affidarsi a un esperto. E ricordiamo che il tempismo nell’intervento facilita la risoluzione!

Alda Natale

Veterinario dirigente, è direttore della struttura complessa SCT3 – Padova e Adria. Diagnostica in sanità animale dell’IZSVe. Si occupa di diagnosi sierologica e virologica delle malattie infettive dei mammiferi e zoonosi, attività di ricerca in ambito zoonosi e sanità animale, analisi per i piani di profilassi nazionali e regionali. Si è laureata all’Università di Bologna, dove ha conseguito la Specializzazione in sanità animale, allevamento e produzioni zootecniche e dove ha seguito un corso di perfezionamento in Sorveglianza Sanitaria delle Popolazioni Animali. Nel 2004 ha conseguito il Dottorato di ricerca in sanità pubblica, igiene veterinaria e delle produzioni animali all’Università di Padova. Nel 2014 ha conseguito il titolo di referee in Consulente della relazione felina ed è iscritta al relativo albo SIUA. Nel 2018 ha conseguito il titolo di Master di secondo livello in Medicina Comportamentale del Cane e del Gatto con approccio Cognitivo Zooantropologico ed è iscritta all’elenco FNOVI dei Medici Veterinari Esperti in comportamento.

2 commenti

  1. Buon giorno, da circa 2 mesi ho ripetute infezioni che mi prendono l orecchio destro,tutta la bocca ma predomina la parte dx e la ghiandola….e siccome il mio gatto mentre mi faceva la cosidetta, pasta…mi ha spruzzato centrando l orecchio….mi chiedo se potesse esserne la causa? Ho lavato subito orecchio ma era entrato il liquido….grazie

    • Redazione IZSVe Pets

      Salve, le possiamo solo consigliare di rivolgersi al suo medico di base per questa valutazione.
      Ricordiamo che IZSVe Pets è un portale rivolto ai medici veterinari professionisti che pubblica contenuti e ospita discussioni di carattere scientifico e clinico nell’ambito della veterinaria degli animali da compagnia.
      Per informazioni e consigli sulla cura propri animali domestici consigliamo sempre di rivolgersi al proprio veterinario di fiducia; per la cura di malattie zoonotiche è necessario rivolgersi al proprio medico.